All’interno dell’ultima edizione di Fashion Magazine (n.12), Gian Mario Infelici – CEO di Adabra – viene intervistato sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel Marketing.
Quali sono oggi le parole chiave di una strategia omnichannel vincente, con riferimento particolare alla moda?
Sicuramente chiarezza, personalizzazione e coerenza. Quelloche ci viene richiesto è un approccio non più teorico, o suddiviso per canali di vendita (da un lato l’e-commerce, dall’altro l’offline), ma pragmatico. Nella moda, in cui toccare un prodotto resta un fattore chiave, il punto vendita fisico è ancora importante, magari arricchito da esperienze digitali come totem e display, in un continuo gioco di rimandi con il web. Il Customer Journey è profondamente cambiato e bisogna essere in grado di monitorarlo in tutta la sua complessità. In molte aziende ciò non sempre avviene, con ripercussioni negative sul business.
In che modo voi di Adabra potete aiutare un fashion brand a relazionarsi “one-to-one” con i clienti?
Nella moda raccogliere informazioni sui nostri clienti utilizzando noiosi questionari e lunghe liste di domande non paga. Occorre fare un lavoro più articolato lungo tutto il Customer Lifecycle di un cliente, che dissemina “indizi” durante la permanenza nei negozi fisici, sul web, sui social. Sta a noi tracciare e assemblare questi indizi servendoci di sistemi evoluti e riuscendo ad attuare in tempi rapidi una segmentazione per stili, abitudini, attitudini, prodotti scelti e altri fattori chiave. In questo modo un marchio riesce a personalizzare le strategie e la comunicazione su tutti i canali, puntando sui contenuti più adatti per uno specifico gruppo e anticipandone i desideri.
Intelligenza Artificiale: in concreto, che vantaggi comporta?
Lavoriamo da sei anni con l’A.I., grazie alla quale siamo entrati in una nuova era, superando la genericità dei big data. L’A.I. consente non solo di individuare dei gruppi in base a similitudini di scelte e di valori ma anche di agire a monte sullo stile, permettendo di realizzare collezioni mirate e i prodotti giusti da proporre al singolo target di riferimento.
Nel retail cosa può migliorare grazie all’A.I. e alla realtà aumentata?
Dai camerini virtuali alla possibilità di “provare”, stando comodamente a casa, gli abiti e soprattutto gli accessori, si delinea per i fashion brand l’opportunità di sfruttare un numero infinito di test, che con i “vecchi” strumenti non potrebbero essere realizzati. L’incrocio tra A.I., realtà aumentata e 3D apre nuove e interessanti frontiere.
Quali sono secondo voi le priorità di un marchio di moda in ambito marketing?
Andare oltre la comunicazione legata al prodotto e al prezzo. Oggi vanno comunicati i valori, attraverso uno storytelling personalizzato. Il cliente chiede di più e la tecnologia è fondamentale per accontentarlo. Per questo, più che di marketing, preferiamo parlare di “mar-tech”; Adabra è tra le principali realtà in questo settore ed i vantaggi che i nostri clienti ci riconoscono, sono per noi motivo di orgoglio e ispirazione.
L’articolo è pubblicato su FashionMagazine.it